ALCUNE LEZIONI DI MATEMATICA DEL SECONDO SUPERIORE

video con la spiegazione di alcune lezioni e di alcuni esercizi

FRAZIONI ALGEBRICHE

Quando abbiamo una frazione tra due polinomi si parla di frazione algebrica.
Il polinomio al denominatore non può essere nullo.   Bisogna quindi trovare i valori in cui è diverso da zero (campo di esistenza o dominio)

Un polinomio può sempre essere visto come una frazione algebrica, ponendolo come numeratore di una frazione avente uno al denominatore.
Per poterci lavorare, in analogia con i numeri, dobbiamo introdurre il M.C.D. e il m.c.m. dei polinomi.

Può essere molto utile ricordare che lettere, insieme di lettere e parentesi, possono essere viste come dei numeri!

MASSIMO COMUN DIVISORE E MINIMO COMUNE MULTIPLO DI POLINOMI

Se più polinomi sono divisibili per uno stesso polinomio, questo si chiama divisore comune

Il più grande dei divisori comuni si chiama Massimo Comun Divisore M.C.D.

Per trovarlo bisogna:

  • scomporre i polinomi in fattori irriducibili
  • prendere una sola volta i fattori comuni con il minimo esponente

  • Se un polinomio è divisibile per più polinomi, questo si chiama multiplo comune

    Il più piccolo dei divisori comuni si chiama minimo comune multiplo m.c.m.

    Per trovarlo bisogna:
  • scomporre i polinomi in fattori irriducibili
  • prendere una sola volta i fattori comuni e NON comuni con il massimo esponente

  • FRAZIONI ALGEBRICHE EQUIVALENTI E FRAZIONI IRRIDUCIBILI

    Due frazioni sono equivalenti se, quale che sia il valore delle lettere (che non fanno perdere di significato!), si ottengono gli stessi valori numerici.

    Una frazione in cui il numeratore e il denominatore NON hanno fattori comuni si dice irriducibile.
    Per renderla tale bisogna:
  • scomporre numeratore e denominatore in fattori
  • semplifichiamo i fattori uguali (proprietà invariantiva)
  • RIDUZIONE DI FRAZIONI ALGEBRICHE ALLO STESSO DENOMINATORE

    Per poter confrontare, sommare o sottrarre le frazioni algebriche, bisogna che abbiano lo stesso denominatore.
    La procedura da seguire è:
  • Si rendono irriducibili le frazioni
  • Si calcola il m.c.m. dei denominatori
  • Si divide il m.c.m. trovato per ogni denominatore
  • Si moltiplica il valore trovato per il rispettivo numeratore
  • ESERCIZI


    SOMMA DI FRAZIONI ALGEBRICHE

    Una volta ridotte allo stesso denominatore le frazioni algebriche, si sommano i numeratori mantenedo il denominatore.

    Se vogliamo invece sottrarre una frazione si deve cambiare il segno di tutti i termini del numeratore e quindi fare la somma.


    ESERCIZI


    PRODOTTO DI FRAZIONI ALGEBRICHE

    La procedura è analoga a quella delle frazioni numeriche:
    1. Si scompongono tutti i numeratori e tutti i denominatori
    2. Si semplificano i fattori comuni che sono sia sui numeratori che sui denominatori
    3. Si moltiplicano i numeratori tra di loro e i denominatori tra di loro

    ESERCIZI


    POTENZA DI FRAZIONI ALGEBRICHE

    La procedura è analoga a quella delle frazioni numeriche, ovvero si elevano sia i numeratori che i denominatori applicando le regole delle potenze.




    ESERCIZI


    QUOZIENTE DI FRAZIONI ALGEBRICHE

    La procedura è analoga a quella delle frazioni numeriche:
    1. Si scompongono i numeratori e i denominatori e si semplifica dove si può
    2. Si trasforma la divisione in moltiplicazione invertendo il numeratore con il denominatore della seconda frazione algebrica
    3. Si esegue il prodotto

    ESPRESSIONE CON FRAZIONI ALGEBRICHE

    La procedura è analoga a quella delle espressioni numeriche, ovvero, si da la precedenza alle operazioni più a sinistra facendo prima:
    1. Potenze
    2. Moltiplicazioni e divisioni
    3. Somme e sottrazioni

    ESERCIZI


    CONSIGLI PER IL COMPITO

    Nei compiti in classe un errore tipico riguarda le semplificazioni tra i termini delle frazioni; in particolare:
  • Non si semplifica un solo addendo di una somma
  • Si può semplificare tutta una parentesi (immaginala come un semplice numero) che moltiplica tutto un numeratore o tutto un denominatore
  • Attenzione alle potenze, anche di parentesi, che bisogna fare la differenza tra gli esponenti


  • Un altro errore frequente riguarda il cambio di segno di frazioni:

  • puoi cambiare il segno davanti ad un prodotto, cambiandoe il segno di un fattore
  • se cambi il segno a due fattori, non devi cambiare il segno del prodotto
  • Se il fattore a cui vuoi cambiare segno è una potenza con un esponente pari, puoi cambiare il segno della base senza invertire il segno
  • ricordati le priorità delle operazioni e le parentesi che cambiano le precedenze


  • EQUAZIONI FRAZIONARIE E LETTERALI

    Le equazioni frazionarie si risolvono con la seguente procedura:

    1. Si determinano le condizioni di esistenza
    2. Tutte le frazioni vengono trasformate in equivalenti, con al denominatore il m.c.m. dei denominatori
    3. Si elimina il denominatore, ricavando una equazione intera
    4. Si risolve l'equazione, verificando se le soluzioni appartengono al dominio

    Le equazioni frazionarie si risolvono con la seguente procedura:

  • Si riducono alla forma Ax=B
  • Si escludono i valori che rendono A=0
  • Sui valori letterali accettabili, si studiano le equazioni che gli corrispondono, e se ne valutano i risultati (determinata, impossibile, indeterminata)
  • ESERCIZI Esercizi:


    Problemi risolvibili tramite equazioni

    esercizi esercizi

    SISTEMI DI PRIMO GRADO

    INTRODUZIONE

    sistema significa trovare le soluzioni comuni a più equazioni.
    Le soluzioni possono essere determinate, indeterminate o impossibili.

    Nel caso di due equazioni significa individuare la coppia (ordinata!) di numeri che, sostituiti alle incognite, rendono vere entrambe le uguaglianze risultanti.

    Per risolvere i sistemi ci sono diversi metodi

    METODO PER SOSTITUZIONE

    Il metodo per sostituzione si compone dei seguenti passaggi:
    1. Si esplicita una variabile in una equazione (cercate quella più comoda!)
    2. Si sostituisce il valore trovato nelle altre equazioni, togliendo di fatto una variabile.
    3. Si ripete l'operazione con le altre variabili fino ad arrivare ad una equazione con una sola incognita, che si determina
    4. Si sostituisce il valore trovato nelle altre equazioni, che vengono quindi risolte

    ESERCIZI


    METODO DI RIDUZIONE

    Il metodo di riduzione (detto anche di addizione e sottrazione ) somma (o sottrae) tra loro due equazioni, cercando di eliminare una variabile.
    Le equazioni possono anche essere moltiplicate per opportuni fattori (applicando il primo principio di equivalenza, pertanto le soluzioni restano le stesse!)
    Può capitare che due equazioni siano una il multiplo dell'altra, quindi, di fatto, è una sola equazione.
    Si osservi che, per risolvere in modo determinato un sistema, occorrono almeno tante equazioni per quante sono le incognite.

    ESERCIZI


    METODO DEL CONFRONTO

    Il metodo del confronto segue la seguente procedura:
    1. Si esplicita la stessa variabile in due equazioni
    2. Si pone l'uguaglianza dei secondi membri e si sisolve l'equazione



    METODO DI CRAMER

    Il metodo di Cramer è un metodo generale per i sistemi di primo grado che qui applichiamo con un sistema di 2 equazioni:
    1. Si mettono le equazioni nella forma      ax+by+c=0      e      a1x+b1y+c1=0
    2. chiamo D = a·b1- a1·b      Dx = b1·c- b·c1      Dy = a·c1- a1·c
    3. le soluzioni sono:     x = Dx / D          y = Dy / D

    METODO CON MATRICE

    Il metodo che usa la matrice è un misto tra il metodo di eliminazione e la matrice del metodo di Cramer. Consiste nei seguenti passaggi:
    1. Si ordinano le equazioni come in Cramer
    2. Con i coefficienti così ricavati, si fanno tante righe quante sono le equazioni
    3. Si combinano linearmente i coefficienti in modo da ridurre a zero la maggior parte di essi (escuso il termine noto)
    4. Si rendono i coefficienti rimasti pari a 1 dividendoli per il loro valore (escuso il termine noto)
    5. Il termine noto è il valore cercato della variabile

    ESERCIZI


    ESERCIZI RIASSUNTIVI SUI SISTEMI LINEARI
    Una coppia di libri antichi costa 400 euro.
    Sapendo che il primo libro costa i 2/9 in più dell'altro, quanto spendo per ogni libro?     SVOLGIMENTO

    Determinare il valore di due numeri sapendo che la differenza tra il primo e i 5/9 del secondo è 20     e che la somma di 5/6 del primo e della terza parte del secondo è 31.     SVOLGIMENTO


    RADICALI


    DALL'INSIEME N ALL'INSIEME Q


    Nell'insieme N è sempre possibile eseguire l'addizione e la moltiplicazione.

    Per poter eseguire la sottrazione abbiamo ampliato N con i numeri interi relativi Z.

    Per poter eseguire la divisione abbiamo ampliato Z con i numeri razionali Q;
    In questo insieme possiamo fare tutte le operazioni tranne la divisione per zero.

    La rappresentazione decimale di un numero Q è finita oppure illimitata periodica Al contrario di Z e N, che sono discreti (tra due numeri ci possono essere un numero finito di altri numeri interi) Q è denso, cioè tra due numeri si può sempre metterne un'altro.

    DALL'INSIEME Q ALL'INSIEME R


    Q , pur essendo denso, non riesce a descrivere tutti i segmenti: infatti un quadrato di area 2 ha il lato che non può essere rappresentato da una frazione (si dice che Q non è completo).

    Ampliamo quindi l'insieme Q con i numeri irrazionali, la cui rappresentazione decimale è illimitata aperiodica.

    L'unione dei numeri razionali e irrazionali forma l'insieme dei numeri reali che è completo, può infatti rappresentare un segmento qualsiasi.

    LE RADICI


    LE RADICI QUADRATE

    Si dice radice quadrata (aritmetica) di α ∈ ℝ il numero x ∈ ℝ + + { 0 } (reale positivo o nullo) che elevato al quadrato da α:      x 2 = α    In simboli: $$ x = \sqrt{α}$$ Nota che x, se esiste, deve essere NON negativo per definizione (è una convenzione!)
    Va detto esiste pure una definizione che tiene conto di entrambe le soluzioni ( sia positiva che negativa) nota come radice quadrata geometica, ma non la utilizziamo in questo contesto!

    La radice quadrata esiste (ed è unica!) se α ∈ ℝ + + { 0 } , altrimenti NON esiste!

    LE RADICI CUBICHE

    Si dice radice cubica di α ∈ ℝ il numero x ∈ ℝ che elevato alla terza da α:      x 3 = α

    In simboli: $$ x =^3\sqrt{α}$$ La radice cubica esiste sempre ed è unica!

    GRAFICI E CAMPI DI ESISTENZA DELLE RADICI

    Per capire meglio le differenze tra le radici quadrate e cubiche tracciamo per punti i grafici delle loro funzioni, ricordando che le stesse differenze le troveremo tra le radici di indice pari e quelle di indice dispari.





    LE RADICI N-ESIME

    Estendiamo quanto visto per le radici quadrate (indice pari) e per le radici cubiche (indice dispari).

    Chiameremo il numero x (radice), la soluzione che verifica l'equazione: xn = α   in simboli: $$ x = ^n\sqrt{α}$$

    Dati un numero α ∈ ℝ (reale) che chiameremo radicando e un numero n ∈ ℕ - { 0 } (naturale diverso da zero) che chiameremo indice

    Due importanti proprietà sono:
  • elevare a n una radice ennesima porta il radicando (se n è pari il radicando deve essere positivo o nullo)
  • con n dispari il segno meno può entrare o uscire dalla radice

  • SEMPLIFICAZIONE E CONFRONTO DI RADICALI


    Partendo dalla proprietà che  a = b ⟷ an = bn     vera solo per a e b NON negativi, possiamo dimostrare diverse proprietà.

    PROPRIETÀ INVARIANTIVA


    Dati α ∈ ℝ + + { 0 } e n, m, p ∈ ℕ - { 0 } vale il teorema: $$ ^n\sqrt{α^m} = ^{np}\sqrt{α^{mp}}$$ Che, letta al contrario, porta alla semplificazione dei radicali (fino a renderli irriducibili).



    Se α ∈ ℝ - e m·p pari risulta: $$ ^{np}\sqrt{α^{mp}} = ^n\sqrt{|α|^m}$$





    RIDUZIONE DI RADICALI ALLO STESSO INDICE

  • Si cerca il mcm tra gli indici
  • si eleva ogni radicando tra mcm e il suo indice
  • ESERCIZI Si riducano i radicali allo stesso indice
    Si valuti qual è il radicale maggiore


    OPERAZIONI CON I RADICALI


    MOLTIPLICAZIONE TRA RADICI

    Consideriamo a, b ∈ ℝ (reali) n ∈ ℕ - { 0 } (naturali con zero escluso).
    Vale la relazione: $$ ^{n}\sqrt{a}·^{n}\sqrt{b} = ^n\sqrt{a·b}$$

  • Con n dispari il segno meno può entrare o uscire dalla radice.
  • Se abbiamo l'indice n pari allora a≥0 b≥0
  • se l'indice è diverso i radicali vanno riportati allo stesso indice (mcm)

  • Esercizi

    DIVISIONE TRA RADICI

    Consideriamo a, b ∈ ℝ (reali) e b≠0   inoltre   n ∈ ℕ - { 0 } (naturali con zero escluso).
    Vale la relazione: $$ \frac{^{n}\sqrt{a}}{^{n}\sqrt{b}} = ^n\sqrt{\frac{a}{b}}$$

  • Con n dispari il segno meno può entrare o uscire dalla radice.
  • Se abbiamo l'indice n pari allora a≥0 b≥0
  • se l'indice è diverso i radicali vanno riportati allo stesso indice (mcm)

  • POTENZA E RADICE DI UN RADICALE

    Consideriamo a, b ∈ ℝ (reali)   inoltre   n, m ∈ ℕ - { 0 } (naturali con zero escluso).
    Valgono le relazioni: $$ {(^{n}\sqrt{a})^m}= {^{n}\sqrt{a^m}}$$ $$ {^{m}\sqrt{^{n}\sqrt{a}}}= {^{n}\sqrt{^{m}\sqrt{a}}} = {^{nm}\sqrt{a}}$$

  • Se abbiamo l'indice n pari allora a≥0

  • ADDIZIONI E SOTTRAZIONI DI RADICALI
            LE ESPRESSIONI IRRAZIONALI

    La somma (o sottrazione) di due radicali è possibile quando sono simili, ovvero hanno la stessa radice.

    Si procede nel seguente modo:

  • Si rendono le radici irriducibili
  • si raccolgono a fattor comune le radici
  • si sommano (o sottraggono) i coefficienti delle radici

  • RAZIONALIZZAZIONE DI UN DENOMINATORE

    Razionalizzare il denominatore significa trasformare la frazione in una che non ha radici al denominatore.
    Distinguiamo due casi:

  • il denominatore è un unico radicale, per cui moltiplichiamo il numeratore e il denominatore per una radice opportuna:
  • $$ \frac{1}{^{n}\sqrt{a^m}} = \frac{1}{^{n}\sqrt{a^m}} · \frac{{^{n}\sqrt{a^{n-m}}}}{^{n}\sqrt{a^{n-m}}} = \frac{{^{n}\sqrt{a^{n-m}}}}{a}$$
  • il denominatore è una somma (o differenza) di due termini con almeno un radicale quadratico, per cui moltiplichiamo il numeratore e il denominatore per la differenza (o differenza) dei due termini:
  • $$ \frac{1}{\sqrt{a}+b} = \frac{1}{\sqrt{a}+b} · \frac{\sqrt{a}-b}{\sqrt{a}-b} = \frac{\sqrt{a}-b}{a-b^2}$$


    RADICALI DOPPI


    Si risolvono con le seguenti formule: $$ {\sqrt{a+\sqrt{b}}} = {\sqrt\frac{a+\sqrt{a^2-b}}{2}}+{\sqrt\frac{a-\sqrt{a^2-b}}{2}} $$ $$ {\sqrt{a-\sqrt{b}}} = {\sqrt\frac{a+\sqrt{a^2-b}}{2}}-{\sqrt\frac{a-\sqrt{a^2-b}}{2}} $$
    Nel video a lato vi è la dimostrazione:





    I RADICALI ALGEBRICI

    Quando il radicando appartiene sempre ai reali (a ∈ ℝ), si parla di radicali algebrici.
    Le soluzioni possono essere:

  • nessuna con n pari e a < 0
  • due numeri con n pari e a > 0
  • una con n dispari       oppure   a = 0
  • I teoremi dei radicali precedente visti generalmente NON valgono, ma si possono usare se i radicali non perdono di significato!.


    POTENZE CON ESPONENTE RAZIONALE

    Data a ∈ ℝ + + { 0 } e una frazione n/m, la potenza am/n è la radice ennesima di an $$ {a^{\frac{m}{n}}} = {^{n}\sqrt{a^m}} $$




    ESERCIZI
    Semplifica i seguenti radicali, supponendo che tutti i fattori dei radicandi siano non negativi.
    Risolvi le seguenti equazioni con coefficienti irrazionali.


    ELEMENTI DI GEOMETRIA ANALITICA PRIMA PARTE

    LA RETTA ORIENTATA

    Una retta con una origine, un verso e una unità di misura, è chiamata retta orientata.

    Ad essa associamo dei segmenti con un estremo nell'origine; l'altro estremo è l'ascissa.
    Se l'ascissa è a sinistra, assume valore negativo.

    Si osservi che con l'ascissa possiamo indicare un punto della retta, oppure il segmento che unisce l'origine con il punto.

    DISTANZA TRA DUE PUNTI SU UNA RETTA ORIENTATA

    La distanza tra due punti su una retta orientate si ottiene facendo la differenza tra l'ascissa del secondo estremo e quella del primo estremo:

        AB = xB - xA

    Si osservi che può assumere valore negativo se il secondo estremo è a sinistra.
    Possiamo quindi parlare di segmento orientato

    IL PUNTO MEDIO DI UN SEGMENTO

    Il punto medio tra due ascisse si orriene sommandole e dividendo per due il valore trovato:

    $$ x_M = \frac{x_A+ x_B}{2} $$ Si osservi che l'ascissa del punto medio può assumere valore negativo


    IL PIANO CARTESIANO

    Due rette orientate, con stessa origine e tra loro perpendicolari, creano un piano cartesiano.

    Una coppia ordinata di valori (di cui il primo è l'ascissa e il secondo l'ordinata) individua un punto nel piano.

    Viceversa, un punto del piano è individuato univocamente da una coppia ordinata di valori (coordinate cartesiane ).

    DISTANZA TRA DUE PUNTI SUL PIANO CARTESIANO

    La distanza tra 2 punti si trova utilizzando il teorema di Pitagora:
    $$ AB = \sqrt{(x_B-x_A)^ 2 + (y_B-y_A)^ 2 } $$ Dove     (xB - xA)     è il cateto orizzontale e     (yB - yA)     quello verticale
    Inoltre, per via dei quadrati (valori sempre positivi), è indifferente scrivere: (xB - xA) oppure ( xA - xB)  ;     Lo stesso vale per il cateto verticale.

    PUNTO MEDIO DI UN SEGMENTO SUL PIANO CARTESIANO

    Il punto medio ha le coordinate che sono quelle del punto medio delle ascisse e delle ordinate:
    $$ x_M = \frac{x_A+ x_B}{2} $$ $$ y_M = \frac{y_A+ y_B}{2} $$

    INTRODUZIONE ALLE FUNZIONI E ALLA LORO RAPPRESENTAZIONE GRAFICA

    Una funzione è una particolare equazione che ad ogni x corrisponde uno e un solo y.

    Le funzioni sono molto importanti sia per le particolari proprietà di cui godono, sia perchè rappresentano innumerevoli fenomeni.

    Un esempio molto pratico di una funzione è una retta NON verticale


    LA RETTA SUL PIANO CARTESIANO


    LA RETTA PER L'ORIGINE

    Una retta passante per l'origine è caratterizzata dalla formula:      y=mx

    Un punto appartiene alla retta se le sue coordinate verificano l'equazione della retta stessa.

    Si osservi che la retta passante per l'origine è la rappresentazione grafica della diretta proporzionalità.

    LA PENDENZA

    Nell'equazione della retta compare il coefficiente m, detto coefficiente angolare, che ci indica la pendenza della retta.

    Dati due punti A(x1;y1) e B(x2;y2), la pendenza si può vedere come il rapporto incrementale: $$ m = \frac{y_2- y_1}{x_2- x_1} = \frac{ \Delta{y}}{\Delta{x}}$$

    La pendenza ci permette di disegnare molto rapidamente una retta, perchè, preso un suo punto, basta spostarsi di una unità lungo x e spostarsi verticalmente di m per trovare un secondo punto.

    La pendenza ci indica l'inclinazione di una retta, ma non in modo semplice, perchè se raddoppio m non raddoppia l'angolo.
    Molto interessante, nel video, è il goniometro che ci indica la pendenza al variare dell'angolo.

    LA RETTA NON PASSANTE PER L'ORIGINE

    Una retta generica (equazione esplicita) è caratterizzata dalla formula:

    $$ y = mx+q$$ Questa retta è parallela alla retta   y=mx    quindi con lo stesso m, che rappresenta l'inclinazione.

    q è detto ordinata all'origine perchè rappresenta il punto (0;q) , in cui la retta incontra l'asse y.

    EQUAZIONE GENERALE DELLA RETTA

    L'equazione implicita della retta, rappresenta tutte le rette del piano cartesiano (comprese quelle verticali) e la sua formula è:     ax+by+c=0     dove:

    $$ m=-\frac{a}{b} \qquad\qquad q=-\frac{c}{b} \qquad inters.\, asse\, x=-\frac{c}{a} $$

    RETTA PER UN PUNTO

    Il fascio di rette per un punto P(xP;yP) è individuato, dalle seguenti due equazioni, con m variabile: $$ y- y_P= m(x- x_P)\qquad\qquad retta.\, verticale:\quad x=x_P $$ Fissata la pendenza m, si ricava l'equazione della retta cercata.

    RETTA PER DUE PUNTI

    La retta per due punti  A(x1;y1) e B(x2;y2) è data da una delle due seguenti formule (equivalenti!): $$ \frac{y-y_1}{y_2-y_1}=\frac{x-x_1}{x_2-x_1}\qquad\qquad y-y_1=\frac{y_2-y_1}{x_2-x_1}(x-x_1) $$
    Si osservi che, mettendo le coordinate di uno dei due punti nell'equazione, si ottiene un'identità.

    RETTE PARALLELE

    Due rette sono parallele quando hanno lo stesso coefficiente angolare m.

    La condizione di parallelismo pertanto è: $$ m=m' $$

    RETTE PERPENDICOLARI

    Due rette sono perpendicolari quando i loro coefficienti angolari sono legati dalla relazione:

    $$ m'=-\frac{1}{m} $$ Si dice che m' è l'opposto dell'inverso di m   o anche che       m·m'= – 1

    INTERSEZIONI TRA RETTE

    Il punto di incontro tra due rette si trova risolvendo il sistema ( nota che le equazioni possono essere scritte in qualsiasi modo, NON occorre che siano in forma esplicita).

    $$ \begin{cases} \,ax + by \,+c \,= 0 \\ a'x +b'y + c' = 0 \end{cases} $$ Il sistema può essere indeterminato (rette coincidenti, quindi un'equazione è multipla dell'altra), determinato( rette intersecanti in un punto) o impossibile (rette parallele)

    DISTANZA DI UN PUNTO DA UNA RETTA

    La distanza di un punto P(xP;yP) dalla retta (scritta in forma canonica) ax+by+c = 0 è data dalla formula: $$ d=\frac{|ax_P+by_P+c|}{\sqrt{a^2+b^2}} $$ Si osservi che alle variabili sono state sostituite le coordinate di P.

    ESERCIZI
    ESERCIZIO 1:
    Determinare l'equazione della retta passante per il punto A(3; - 1) e coefficiente angolare 2,       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 2:
    Si determini l'equazione della retta passante per i punti A(- 1; 0) e B(2;-3)      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 3:
    Si disegni e si determini l'equazione della retta passante per i punti C(- 3; 2) e D(4;-5)      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 4:
    Date due rette y=-3x+4 e 2x-3y+12=0, si determini Si disegni e si determini l'equazione della retta passante per il loro punto di intersezione e parallela all'asse x      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 5:
    Si determini il punto di intersezione di due rette, di cui la prima passante per i punti A(3; 0) e B(0;2), e la seconda per i punti C(2; 3/2) e D(1;2)      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 6:
    Data la retta passante per i punti (- 1; 1) e (7;-3), si determini il punto medio del segmento avente come estremi le intersezioni con gli assi cartesiani.      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 7:
    Verificare che la retta passante per i punti (2;-1/2) e (-3;3/4) è parallela alla retta x+4y= 8.      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 8:
    Verificare che la retta passante per i punti (1/4;-3) e (-1/2;2) è perpendicolare alla retta 20y-3x+4=0.      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 9:
    Dato il punto A(2;-4), si determini la retta passante per A e parallela alla retta per l'origine e per il punto B(-3;-1).      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 10:
    Si trovi la retta passante per il punto di intersezione delle rette 5x+2y=17     e    3x-2y=7, perpendicolare alla retta 3x+6y-5=0.      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 11:
    Si determini il piede della perpendicolare alla retta 3x-y=4 passante per il punto A(-2;1).       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 12:
    Si determini la distanza del punto P(1;-2) dalla retta 2x-3y=0.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 13:
    Dato il triangolo di vertici A(-1;-1), B(-1;2) e C(1;3), si determinino le lunghezze delle mediane.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 14:
    Dato il triangolo di vertici A(-1;-1), B(0;2) e C(-4;5), verifica che è isoscele e trova l'altezza rispetto alla base.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 15:
    Date le rette     3x-4y-5=0         2x+5y-11=0         8x-3y+2=0     si determini l'area del triangolo avente come vertici i punti di intersezione.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 16:
    Date le rette     2x-y-2=0         2x-y+4=0         x+y-1=0        x+y+4=0        si determinino i vertici del parallelogramma delineato dai punti di intersezione nonchè il punto di intersezione delle diagonali.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 17:
    Dato il triangolo di vertici A(-1;3), B(7;3) e C(3;-9), si determinino: perimetro, area, lunghezza delle mediane, coordinate del baricentro e si verifichi che è un triangolo isoscele.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 18:
    Data la retta x+3y-21=0 si trovino le intersezioni con gli assi e si tracci il grafico.
    Si determinino poi la retta ad essa parallela passante per il punto C(-3;2) e la perpendicolare per il punto D(4;-5)       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 19:
    Data la retta -2x+3y+6=0, si trovino le intersezioni con gli assi e si determini la sua intersezione con la retta x+3y-21=0       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 20:
    Si determini la distanza del punto F(3;-2) dalla retta x+3y-21=0.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 21:
    Data la retta   -(k-1)x+2y-2k+1=0,    si scrivano le equazioni parametriche di m e q, e si determini quale valore deve avere k affinchè la retta sia:
  • parallela alla bisettrice del primo quadrante
  • perpendicolare alla retta di equazione 2x-3y-15=0
  • parallela alla retta di equazioney-15=0; Si scriva inoltre l'equazione della retta
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 22:
    Si determini il punto di intersezione tra le rette     3x-y+1=0    x+3y+2=0       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 23:
    Si determini il punto di intersezione tra le rette     -x+2y=0    x-y=0       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 24:
    Si determini il punto di intersezione tra le rette     x-2y=8    x-2y=0       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 25:
    Si determini l'equazione della retta passante per il punto P(2;0) parallela alla retta     2x-3y+1=0      SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 26:
    Si determini il coefficiente angolare della retta passante per i punti   A(0;-2)    e   B(2;4)   e si verifichi che è perpendicolare alla retta.
        3x-y+2=0
    Si esegua il calcolo usando prima il fascio di rette per un punto e poi direttamente il calcolo del coefficiente angolare tra i punti A e B.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 27:
    Si determini la retta passante per i punti   A(2;1)    e   B(-4;2)   Si esegua il calcolo usando prima il fascio di rette per un punto e poi l'equazione della retta per due punti, e si trovino le intersezioni con gli assi cartesiani.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 28:
    Si determini il fascio di rette passante per il punto   A(4;-3)    e disegna 3 rette appartenenti al fascio.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 29:
    Si determini il fascio di rette parallele alla retta    6y-3x+1=0    e disegna 3 rette parallele.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 30 INV.:

    Un servizio a tempo ha una quota fissa di 30 euro, più una parte variabile di 5 euro l'ora.
    I due prezzi vanno incrementati del 20 % per le tasse.
    Quale dei 4 grafici rappresenta il nostro caso?
    Con 45 euro, quante ore posso usare il servizio.


    ESERCIZIO 31 INV.:

    Quale dei seguenti grafici rappresenta la retta y = 2 - 3x.
    Se l'ordinata vale -1 , qual è il valore dell'ascissa?





    ESERCIZIO 32 INV.:

    Associare ai grafici le rispettive rette:

  • y = -2
  • y = -2x+4
  • y = -2x
  • x = -2

  • ESERCIZIO 33 INV.:

    Nella figura sono rappresentati i grafici della posizione s (in km) in funzione del tempo t (in minuti) di due treni che si spostano lungo percorsi rettilinei paralleli; Quali delle seguenti affermazioni sono vere?

  • i treni vanno in verso opposto
  • dopo circa 25 minuti si incontrano
  • dopo 30 minuti un treno ha fatto circa 30 km
  • le velocità sono uguali (nello stesso tempo percorrono gli stessi km)


  • PROBABILITA'

    EVENTI E SPAZIO CAMPIONARIO

    Nata per vincere ai giochi d'azzardo, la teoria della probabilità si è estesa a innumerevoli applicazioni.
    Per poterla approfondire introduciamo la seguente terminologia:
  • definiamo evento (o fenomeno) aleatorio (o casuale) ogni fenomeno il cui risultato non può essere previsto in anticipo
  • definiamo spazio campionario l'insieme S di tutti i possibili risultati. di un fenomeno aleatorio
  • definiamo evento ogni sottoinsieme dello spazio campionario

  • Gli eventi possono essere: certi, impossibili e elementari

    RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEGLI EVENTI


    Gli eventi e gli spazi campionari possono essere rappresentati con



    DEFINIZIONE CLASSICA DELLA PROBABILITA'


    La probabilità è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli f e quelli possibili n. il suo valore è compreso tra 0 e 1 (100%)
    $$ p(E)=\frac{f}{n} $$

    ESERCIZI
    ESERCIZIO 1:
    Calcola la probabilità che con il lancio di un dado esca un particolare numero (ad esempio il numero 4).       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 2:
    Calcola la probabilità che con il lancio di un dado esca un numero maggiore di 4.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 3:
    Calcola la probabilità che su un mazzo di 52 carte, estraendone una, possa uscire:
  • una donna
  • un numero minore di 4
  • l'asso di cuori
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 4:
    Calcola la probabilità che su un mazzo di carte napoletane (40 carte) estraendone una, possa uscire:
  • una carta di un dato seme ( ad esempio bastoni)
  • una figura (un fante, una donna o un re)
  • Una carta dispari
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 5:
    Calcola la probabilità che su una scatola contenente 8 dischi di musica classica, 7 di musica italiana e 10 di musica rock, prendendone uno a caso, possa essere:
  • un disco di musica classica
  • Un disco rock
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 6:
    Date 24 palline in un contenitore, numerate progressivamente da 1 a 24, calcola la probabilità che, estraendone una a caso, possa essere:
  • un numero pari
  • un numero primo
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 7:
    Da un mazzo di 52 carte sono state tolte tutte le donne. Calcola la probabilità di estrarre una carta di fiori.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 8:
    Da un mazzo di 52 carte sono state tolte alcune carte. Calcola quante carte di quadri sono state tolte se la probabilità di estrarne una è di 9/46.       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 9:
    In una tombola calcola la probabilità che possa uscire:
  • un numero pari
  • un numero maggiore di 10 e minore o uguale a 15
  • un numero con due cifre diverse
  •       SVOLGIMENTO

    ESERCIZIO 10:
    Lanciando per tre volte di seguito una moneta, che probabilità ho che esca almeno 2 volte testa?       SVOLGIMENTO


    GLI EVENTI COMBINATI


    A volte si richiede di determinare la probabilità che accada o un evento o un'altro. Ad esempio, sul lancio di due dadi, che possa uscire un numero pari o maggiore di 3. In questo caso ci sono due situazioni favorevoli, e chiameremo l'evento combinato come evento unione o somma logica degli eventi.
    evento unione o somma logica di 2 eventi
    dati due eventi dello stesso universo, l'evento unione si ha al verificarsi di almeno uno dei due eventi
    Un altro caso si ha invece quando si richiede la probabilità che contemporaneamente si verifichino due eventi. Ad esempio che, nel lancio di due dadi, contemporaneamente esca un numero pari e maggiore di 5. Si parlerà allora di:
    evento intersezione o prodotto logico di 2 eventi
    dati due eventi dello stesso universo, l'evento intersezione si verifica quando si verificano contemporaneamente i due eventi

    LA PROBABILITA' DI EVENTI UNIONE


    per il calcolo delle probabilità bisogna sempre trovare il numero di casi favorevoli, che andrà poi diviso per il numero dei casi possibili. Per l'evento unione è importante distinguere tra eventi compatibili e incompatibili.
    eventi compatibili o incompatibili
    due eventi, dello stesso universo, sono incompatibili se il verificarsi dell'uno esclude il verificarsi dell'altro, altrimenti sono compatibili.
    Ad esempio l'evento esce un numero pari è incompatibile con l'evento uscita di un numero dispari

    PROBABILITA' DELL'EVENTO CONTRARIO

    evento contrario
    Dato un evento E, il suo evento contrario è quell'evento che si verifica quando non si verifica E

    LA PROBABILITA' CONDIZIONATA

    Come cambia la probabilità se abbiamo una informazione in più, cioè se sappiamo che è condizionata da un altro evento di cui abbiamo notizia. Bisogna qui distinguere tra eventi ndipendenti, per cui la probabilità non varia, ed eventi dipendenti. In quest'ultimo caso la probabilità dovrà essere calcolata non riferendosi all'universo dei casi, ma ad un nuovo universo, composto dai casi dell'evento condizionante.




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